lunedì 21 marzo 2011

1961 - 2011 - 2061

Un commento del Prof. Paolo Spagnoli sulla giornata del 16 marzo.

Care ragazze e ragazzi, 
nel 1961, Centenario d'Italia, avevo 10 anni e frequentavo la quinta elementare. Con la scuola partecipai ad una manifestazione commemorativa a Piazza di Siena, insieme a 2000 coetanei formammo l'Italia ed ognuno di noi indossava il vestito tradizionale della regione che rappresentava. 
Io facevo parte della Toscana confinante con il Lazio. 
Ricordo con piacere tutto il lungo periodo di preparazione a scuola con la maestra di canto per imparare Il Canto degli Italiani, l'Inno di Garibaldi ed altri canti di cui non ricordo il nome. 
A quell'età non si può essere totalmente consapevoli dell'importanza del momento storico che stai vivendo e di cui sei parte anche dal punto di vista celebrativo, ma la magia di quella giornata fece si che si depositasse nel mio cuore un seme di appartenenza alla Patria, come il padre che mi ha generato, e alla Madre Patria come la madre che mi ha nutrito e allevato portandomi per mano alla conquista della dignità di uomo, di cittadino, di marito e padre amoroso, per la costituzione della famigli, nucleo fondamentale per la vita di una nazione LIBERA. 
Ho la certezza che la mattinata del 16 marzo, trascorsa a scuola insieme a professori, compagni, genitori e parenti ha lasciato nei vostri cuori lo stesso seme che coltiverete con cura nei prossimi 50 anni, quando nel 2061 festeggerete il duecentesimo anniversario. 
Ed io vi affido il compito di rappresentarmi ai festeggiamenti. 
Grazie ragazze e ragazzi dal vostro 
Prof. Spagnoli Paolo

Nessun commento:

Posta un commento