Un commento del nostro Preside, Giuseppe Alesi, sulla giornata del 16 marzo.
Cari bambini, ragazzi, genitori, docenti e non docenti del nostro istituto,
sono trascorsi 150 anni dal momento in cui si è costituita l'unità d'Italia.
la nascita dello stato italiano, regno d'Italia, avvenne a conclusione di un lungo periodo di lotte, sofferenze, speranze ed entusiasmi mai sopiti.
Vittorio Emanuele II, Garibaldi, Cavour, Mazzini, Verdi, Manzoni sono i protagonisti, non certo unici, di un impegno, diversificato, incrollabile, di un comune ideale.
A loro e a quanti con loro lottarono tenacemente e per anni, perché gli italiani avessero una comune casa, un vessillo, il tricolore, un inno nazionale e innanzitutto la libertà, noi siamo grati e doveroso ne è il ricordo.
La manifestazione di mercoledì 16, che ho particolarmente apprezzato per l'impegno e la bravura espressi, sia dai ragazzi, che dai docenti, aveva questo valore e l'inno nazionale cantato e diretto con entusiasmo e maestria, ha commosso i presenti.
Dobbiamo essere orgogliosi delle nostre radici, di vivere in un paese con un patrimonio culturale e naturalistico unici, di essere italiani.
A volte può capitare di dimenticarsi, di lasciarsi andare, di mostrare qualche cialtroneria, limiti educativi, poco buon senso, modesto rispetto per quanto è intorno a noi, persone o cose.
Allora è bene studiare la nostra storia, capire i sacrifici di allora e quelli successi, fatti da quanti ci hanno preceduto, apprezzare i nostri Maestri di scuola e non, di ieri e di oggi, il loro esempio ci è prezioso.
Soltanto così sarà possibile orientarsi meglio, fare scelte responsabili, coscienti del proprio valore e dei propri limiti, affrontare le sfide che ci attendono, vivere consapevolmente il presente, avventurarci, con fiducia, nel futuro, senza ignorarne la complessità, e credere fermamente nell'Europa, una nuova e più ampia casa comune, nella quale apportare il contributo significativo delle nostre potenzialità.
Cari ragazzi, il futuro è tutto nelle vostre mani e sono certo che lo renderete migliore, come fecero, 150 anni fa, i tanti giovani che contribuirono a fianco dei Grandi, a darci l'unità e l'indipendenza.
Il Preside
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