Presentiamo uno scritto di Paolo Spagnoli a proposito del concorso "Roma sotto la neve":
Non ci crederete, ma ogni tanto mi torna la voglia di riprendere dallo scaffale impolverato della mia libreria l'ANTOLOGIA ITALIANA del 1962, quando frequentavo le scuole medie. A proposito di "Roma sotto la neve" Guardate cosa ho trovato:
NEVE di Ada Negri
Sui campi e sulle strade
silenziosa e lieve
volteggiando, la neve
cade.
Danza la falda bianca
nell'ampio ciel scherzosa,
poi sul terren si posa,
stanca.
In mille immote forme
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini
dorme.
Tutto d'intorno è pace;
chiuso in oblio profondo,
indifferente il mondo
tace.
Ed a dispetto di tutte le preoccupazioni che abbiamo sentito, in merito alle coltivazioni che davano per distrutte, leggete le ultime due strofe di questa bella poesia di Pietro Mastri dal titolo SOTTO LA NEVE, PANE:
Sii benvenuta, o neve! La sementa
Non crescerà precoce in spighe vane,
che la fredda tua coltre l’addormenta.
Io sento dir: “Sotto la neve, pane”
Paolo Spagnoli
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